Nel contesto aziendale moderno, la qualità non è più una semplice opzione, ma una necessità imprescindibile. L’eccellenza aziendale è ormai intrecciata con l’obiettivo di garantire qualità, sia nei prodotti che nei servizi offerti.
Ogni imprenditore ambisce a distinguersi in un mercato saturo e concorrenziale, e la chiave risiede proprio nel perseguire incessantemente la qualità in ogni sua sfaccettatura.
Così come ogni cliente o consumatore ricerca sul mercato realtà che sono capaci di poter assicurare e assecondare le proprie aspettative nel tempo.
Cosa leggerai
Che cosa è la qualità aziendale?
Il termine “qualità” evoca immagini di prodotti superlativi e servizi impeccabili. Tuttavia, nel contesto aziendale, la qualità va ben oltre il prodotto finito o un servizio erogato.
Si riferisce all’efficienza dei processi, alla soddisfazione del cliente e alla capacità di un’azienda di mantenere la sua promessa di valore. Letteralmente saper rispettare i requisiti applicabili e definiti nel tempo.
Questa definizione olistica evidenzia l’importanza di una strategia aziendale ben ponderata, dove la qualità permea ogni decisione e ogni azione.
Non ha caso viene anche definita assicurazione di qualità.
Secondariamente, la qualità aziendale riguarda anche la coerenza. Una società che offre qualità in modo consistente è vista come affidabile e degna di fiducia. La coerenza garantisce che i clienti ricevano sempre ciò che si aspettano, rafforzando il legame tra azienda e cliente e facilitando la fidelizzazione a lungo termine.
Quali sono i principi del miglioramento continuo?
Il miglioramento continuo, o Kaizen, ha le sue radici nella cultura giapponese ed è stato largamente adottato nelle pratiche aziendali globali. Si basa su una filosofia di lavoro che vede ogni giorno come un’opportunità per fare meglio di ieri. Ci sono vari principi che ne guidano l’applicazione.
Il primo principio è la “riflessione”. È essenziale prendersi il tempo per esaminare i processi correnti, identificare le inefficienze e stabilire piani d’azione. Questo aiuta a prevenire la compiacenza e mantiene l’azienda in una costante fase di evoluzione.
Il secondo principio riguarda l'”empowerment” dei dipendenti. Il miglioramento continuo può prosperare solo quando ogni membro del team si sente autorizzato a suggerire e implementare cambiamenti. Questo coinvolgimento diretto crea un ambiente in cui l’innovazione e l’ottimizzazione sono la norma piuttosto che l’eccezione.
Il ciclo di Deming
Il ciclo PDCA, conosciuto anche come Ciclo di Deming in onore del suo promotore, W. Edwards Deming, è un modello iterativo a quattro fasi utilizzato per il miglioramento continuo dei processi e dei prodotti e comprende:
- P – Plan (Pianificare): In questa fase, si identifica un problema o un’opportunità di miglioramento. Si inizia analizzando la situazione corrente, stabilendo obiettivi chiari e definendo le azioni specifiche necessarie per raggiungere quegli obiettivi. Questo implica la raccolta di dati, la definizione di indicatori di performance e la formulazione di un piano d’azione.
- D – Do (Fare): Una volta stabilito il piano, si entra nella fase di esecuzione. Questa fase comporta la realizzazione delle azioni previste nella fase di pianificazione. È essenziale monitorare attentamente l’esecuzione per garantire che le attività siano realizzate come previsto e per raccogliere dati che saranno utili nella fase di verifica.
- C – Check (Verificare): Dopo aver implementato il piano, è il momento di valutare e verificare i risultati ottenuti rispetto agli obiettivi prefissati. Questo viene fatto confrontando i dati raccolti nella fase “Do” con gli obiettivi stabiliti nella fase “Plan”. In caso di discrepanze, si identificano le cause e si decide come procedere.
- A – Act (Agire): Nell’ultima fase, si prendono decisioni basate sui risultati della verifica. Se il piano ha prodotto i risultati desiderati, il processo può essere standardizzato e implementato su larga scala. Se i risultati non sono conformi alle aspettative, le cause vengono analizzate e il ciclo ricomincia, con nuovi piani e strategie per affrontare le sfide emerse.
Il bello del ciclo PDCA è che è continuo: dopo la fase “Act”, il ciclo ritorna alla fase “Plan”, garantendo un miglioramento continuo e sostenibile nel tempo.
Ruolo delle risorse umane per il miglioramento continuo
Le risorse umane non sempre sono spesso viste come la spina dorsale di un’azienda. Talvolta da taluni imprenditori sono considerati come un peso. Mentre sono i veri agenti di cambiamento e portano avanti la visione e la missione dell’impresa.
Per il miglioramento continuo, il ruolo delle risorse umane è di vitale importanza.Ecco alcuni esempi di pratiche e strumenti HR che possono alimentare questo processo:
- Formazione e Sviluppo Continuo: L’aggiornamento delle competenze e delle conoscenze dei dipendenti è fondamentale. Organizzare regolari sessioni di formazione, sia tecniche che comportamentali, può aiutare i dipendenti a stare al passo con le ultime tendenze, tecnologie e metodologie. Ad esempio, corsi sulla gestione dei progetti, sulle nuove tecnologie o sulle tecniche di problem solving possono equipaggiare i dipendenti con strumenti essenziali per l’innovazione e l’efficienza.
- Valutazioni delle Prestazioni Orientate al Feedback: Al di là delle tradizionali valutazioni delle prestazioni, le aziende possono implementare sessioni di feedback continuo, dove manager e dipendenti discutono regolarmente dei progressi, dei punti di forza e delle aree di miglioramento. Questo approccio favorisce la comunicazione e permette ai dipendenti di adeguarsi rapidamente alle esigenze aziendali.
- Programmi di Riconoscimento e Premio: Incentivare il miglioramento continuo attraverso premi e riconoscimenti può essere molto efficace. Ad esempio, un’azienda potrebbe istituire un “Premio per l’Innovazione” mensile per il dipendente che ha proposto un’idea che ha portato a notevoli miglioramenti o risparmi.
- Cross-training e Job Rotation: Formare i dipendenti in più competenze e ruoli diversi non solo migliora la flessibilità del personale, ma favorisce anche una migliore comprensione dei processi aziendali. Questa visione olistica può portare a idee per miglioramenti in aree che altrimenti potrebbero essere trascurate.
- Creazione di Team di Miglioramento Continuo: Questi team sono formati da membri di diversi dipartimenti e livelli gerarchici e si riuniscono regolarmente per discutere dei processi aziendali, identificare le inefficienze e proporre soluzioni. Ad esempio, un team potrebbe concentrarsi sull’ottimizzazione della catena di fornitura o sul miglioramento del servizio clienti.
- Sondaggi sui Dipendenti: Sondare periodicamente i dipendenti può fornire informazioni preziose sul morale, sulla cultura aziendale e sulle aree di potenziale miglioramento. Un dipendente potrebbe avere idee innovative o soluzioni a problemi persistenti, ma potrebbe non avere il canale appropriato per condividerli.
Implementando e sostenendo queste iniziative HR, le aziende possono creare un ambiente in cui il miglioramento continuo è non solo incoraggiato, ma è parte integrante della cultura aziendale.
Questo permetterà di aumentare la gestione proattiva al rischio aumentando l’efficienza, la produzione e diminuendo difetti e criticità.
Norme di certificazione: strumenti per la qualità ed il miglioramento aziendale
L’adozione di norme di certificazione è un potente strumento volontario per le aziende che mirano all’eccellenza. Queste norme stabiliscono standard universalmente riconosciuti per vari settori e processi aziendali.
L’utilizzo di queste norme non solo assicura che un’azienda rispetti determinati standard, ma evidenzia verso tutti gli stakeholder anche un impegno verso l’eccellenza e la trasparenza. La certificazione è un segnale per i clienti, i fornitori e altre parti interessate che l’azienda prende sul serio la qualità e l’efficienza.
Le norme di certificazione sono frutto del lavoro di tavoli tecnici ed organizzazioni come la ISO (International Organization for Standardization) che si occupa di normare attività a tutela dei mercati.
Adottare queste norme non solo permette di aumentare l’efficienza aziendale, ridurre gli sprechi e diminuire criticità, ma sono fondamentale anche per aumentare la reputazione aziendale e rispondere alle richieste dei clienti e mercati.
Norme e standard di certificazioni più comuni
Sono molte le norme di certificazione volontaria riconosciute a livello internazionale che possono essere utili alla tua organizzazione. Eccone alcune tra le più comuni:
- ISO 9001: Questa è la norma più conosciuta che definisce i fondamenti di tutte le altre norme e standard di certificazione volontaria e si riferisce ai sistemi di gestione della qualità. Le aziende che adottano questa norma dimostrano un impegno a fornire prodotti e servizi di qualità coerente ai requisiti definiti ricercando la massima soddisfazione del cliente.
- ISO 14001: Riguarda i requisiti dei sistemi di gestione ambientale. Aiuta le aziende a identificare, gestire, monitorare e controllare le questioni ambientali obbligatorie e per la diminuzione degli impatti.
- ISO 45001: Questo standard riguarda i requisiti dei sistemi per la salute e la sicurezza sul lavoro. Permette alle organizzazioni di migliorare le performance in questo settore aiutandole nella prevenzione di infortuni e malattie legate al lavoro.
- ISO 22000: Questa norma è specifica per i sistemi di gestione della sicurezza alimentare. È adatta per qualsiasi azienda della catena alimentare, dalla produzione all’ingrosso. Dal campo alla tavola permette di aiutare nella gestione dei sistemi alimentari.
- ISO 27001: Si concentra sui sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni. È cruciale per le aziende che gestiscono una grande quantità di dati ed informazioni.
- ISO 50001: Relativo ai sistemi di gestione dell’energia, questo standard aiuta le aziende a migliorare l’efficienza energetica e a ridurre le emissioni di gas serra.
- SA8000: Questa norma riguarda la responsabilità sociale delle aziende, comprende temi come diritti dei lavoratori, condizioni di lavoro e diritti umani.
- BRCGS: Precedentemente noto come “BRC”, questo standard riguarda la sicurezza, qualità e legalità dei prodotti alimentari, e loro correlati come materiali packaging e fornitori di servizi di logistica ed agenzia nelle catene distributive anglosassoni e globali.
- IFS: Cugina della precedente ma richiesta dalle catene di grande distribuzione organizzata comunitarie.
- FSSC22000: Anche questo standard GFSI (Global Food Safety Initiative) è riconosciuto a livello globale per il settore alimentare e correlati ed unisce i requisiti della norma ISO 22000 e delle norme tecniche di settore sui prerequisiti per la sicurezza alimentare ISO/TS 22002 e PAS.
Ogni norma di certificazione ha requisiti specifici e, sebbene siano volontarie, molte aziende scelgono di ottenere queste certificazioni per migliorare le proprie operazioni, accrescere la fiducia dei clienti e accedere a nuovi mercati.
I passi per poter ottenere uno di questi o altri riconoscimenti comprendono l’attività di implementazione, le verifiche periodiche da parte di un organismo di certificazione accreditato, e l’ottenimento del certificato.
La parte di implementazione puoi effettuarla direttamente con le tue risorse interne oppure affidarti ad una realtà di consulenza. Noi ti segnaliamo Sistemi & Consulenze che opera in questo ambito su tutto il territorio nazionale. Puoi trovare utili informazioni sul loro sito al link di seguito: www.sistemieconsulenze.it.